lunedì 5 gennaio 2009

Barack Obama manterrà la promessa di un futuro migliore, di Lino Manocchia

Barack Obama
manterrà la promessa
di un futuro migliore


di Lino Manocchia

WASHINGTON, 3 Gennaio ’09 - L’anno da poco scaduto è stato inattese curve e risvolti, senza dubbio carico di inattese curve e risvolti dettati da una campagna elettorale di vasta portata e durata, che si è conclusa con la nomina a Presidente degli Stati Uniti di Barack Obama, prontamente protettosi con una “squadra” politica di massima portata.
L’arrivo alla Casa Bianca del nuovo Presidente ed i suoi collaboratori, vede un calice zeppo di problemi che nasconde ciò che si attende dal 2009. Sappiamo per certo che, purtroppo, le “storie principali” restano le continue violenze del Middle East, la guerra tra Israele e Hamas e l’incertezza di quando e come ricondurre a casa le truppe stanziate in Iraq ed Afghanistar.


Il nuovo Presidente e gli americani si concentreranno sulla crisi economica e la sicurezza nazionale, nelle mani della senatrice Segretario di Stato Hillary Clinton (foto), Robert Gates ed il pensionato generale James Jones, che seguiranno passo passo gli sviluppi internazionali.
Sembra che il Presidente eletto Barack Obama possa beneficiare del “goodwill”, della buona volontà, che aleggia sin dal momento in cui il candidato democratico vinceva la corsa elettorale. La grande incertezza verte su quello che dovrebbe accadere, cioè il voltarsi della situzione che darebbe maggior credito al partito democratico. Diversamente continueremo per molto tempo ad incolpare il “patrimonio” lasciato da George Bush durante i suoi otto anni di comando. Il secondo capitolo 2009 poggerà sul ruolo dell’opposi-zione al nuovo Presidente da parte del Partito Repubblicano.
Sarà un partito di vera opposizione, guidata dai conservatori che, cercando di ricostruire un “party” futuro, cercherà di compromessi con i democratici ed il nuovo Presidente? Il senatore John McCain – ex candidato alla presidenza repubblicana – “giochera” il ruolo di agevolatore di compromessi di un partito inefficace, con l’appoggio di una “media” amica?
Senza dubbio il Partito Repubblicano si troverà al cospetto di una spaccatura ideologica. Mentre all’orizzonte non esiste uno scontato leader che, nel partito, potrebbe trovarsi dinanzi ad una pericolosa fenditura che potrebbe sussistere sino al 2012 , altro anno elettorale.

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LE PROMESSE DEL NEO PRESIDENTE
Dal canto suo Obama, che è riuscito a radunare la folla con promesse elettorali, che intende mantenere, parla di assistenza sanitaria, creazione di una nuova sorgente energetica, educazione e sgravi fiscali per la classe media, dovrà sudare molto per tener testa alla economia a brandelli, se vorrà scrivere il più importante capitolo storico-politico americano. Senza dubbio il neo eletto Presidente ha con se il popolo, quel popolo che durante le elezioni ignorò le voci, i rumori, dedicandosi alla nuova “agenda” offertagli insieme alla chance di un discreto assegno-paga migliore dell’attuale fragile check.
Si pensa, e si spera, che il 2009 si presenti con un “break” fondamentale della politica economica, “parola” che risale al 1980 con l’ex presidente Ronald Regan. Questo perché il governo è più forte del mercato azionario ed i recenti interventi monetari dimostrano che Wall Street dirige la finanza, ma non può governarla.
Diamo dunque credito al futuro 44mo Presidente degli Stati Uniti, per quello che ha saputo raggiungere sino ad oggi, compatiamolo altresì per il grave mal di capo del Middle East e del gravoso sacco della Befana nazionale, dando il via ad una nuova politica, scevra di scandali, accuse, improperi che minano alle radici lo sviluppo nazionale.
Ancora due settimane e la bandiera a stelle e strisce saluterà, il primo Presidente nero, a cui piace tanto la cucina italiana.
Noi brinderemo con lui.
L.M.

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